L'acronimo SWAT, reso celebre dal cinema e dalle serie TV americane, si riferisce a *Special Weapons And Tactics*, un tipo di unità speciale di polizia. In Italia, non esiste un corpo con questa denominazione specifica, ma diverse forze dell'ordine dispongono di reparti speciali con compiti e addestramento simili. Questa guida definitiva vi illustrerà i percorsi possibili per entrare a far parte di queste élite, concentrandosi sui reparti speciali italiani e non sul modello statunitense. Sognate di indossare la divisa e affrontare situazioni ad alto rischio? Preparatevi ad un percorso lungo, impegnativo e selettivo.

Per prima cosa, è fondamentale chiarire quali sono le principali unità speciali italiane che potremmo paragonare, per funzioni, agli SWAT americani. Tra i più noti troviamo il **GIS** (Gruppo di Intervento Speciale) dei Carabinieri, il **NOCS** (Nucleo Operativo Centrale di Sicurezza) della Polizia di Stato e le **Forze Speciali** dell'Esercito Italiano, come il **17° Stormo Incursori**, sebbene queste ultime abbiano un ambito operativo prevalentemente militare. Ognuno di questi reparti ha specifici requisiti d'accesso e procedure selettive estremamente rigorose.

Il primo passo, indipendentemente dal reparto scelto, è l'arruolamento nelle forze dell'ordine o nell'esercito. Per il GIS e il NOCS, bisogna rispettivamente entrare nell'Arma dei Carabinieri e nella Polizia di Stato. Superati i concorsi pubblici e il periodo di formazione, si potrà presentare domanda per accedere ai reparti speciali. Per le Forze Speciali dell'Esercito, l'iter prevede l'arruolamento e il superamento di specifici corsi di selezione.

La selezione per questi reparti è durissima, sia fisicamente che psicologicamente. Si viene testati sotto ogni aspetto: resistenza fisica, capacità di problem solving, gestione dello stress, equilibrio emotivo e lavoro di squadra. Le prove fisiche includono corse, marce con equipaggiamento pesante, prove di forza, nuoto e apnea. Altrettanto importanti sono le valutazioni psicologiche, con colloqui individuali e di gruppo, volti a individuare i candidati con il giusto profilo psico-attitudinale.

Superata la selezione iniziale, inizia un lungo e intenso periodo di addestramento. Si imparano tecniche di combattimento corpo a corpo, tiro di precisione, tecniche di discesa in corda doppia (fast-roping), irruzione in edifici, gestione di ostaggi e disinnesco di ordigni esplosivi. L'addestramento è continuo e costante, per mantenere sempre un elevato livello di preparazione e prontezza operativa.

Oltre alla preparazione fisica e tecnica, è fondamentale possedere determinate qualità personali. Determinazione, coraggio, spirito di sacrificio, disciplina e capacità di lavorare sotto pressione sono caratteristiche imprescindibili per chi aspira a far parte di queste unità d'élite. La vita di un operatore delle forze speciali richiede un impegno totale e una dedizione assoluta.

È importante sottolineare che l'accesso a questi reparti è altamente competitivo. Solo una piccola percentuale di candidati riesce a superare tutte le fasi della selezione e dell'addestramento. Non lasciatevi scoraggiare dalle difficoltà, ma affrontate questo percorso con la consapevolezza dell'impegno richiesto e con una forte motivazione.

Infine, informarsi costantemente sui requisiti e le procedure di selezione è fondamentale. Consultate i siti web ufficiali delle forze dell'ordine e dell'esercito, partecipate a eventi informativi e, se possibile, parlate con operatori già in servizio per avere una visione realistica di ciò che vi aspetta. La strada per diventare un operatore delle forze speciali italiane è lunga e impervia, ma la soddisfazione di far parte di queste unità d'élite è impagabile.