In Italia, Eriksson ha conquistato l'affetto dei tifosi laziali, guidando la squadra biancoceleste alla vittoria dello scudetto nella stagione 1999-2000, interrompendo un digiuno che durava da 26 anni. Un trionfo memorabile, suggellato da una rosa di campioni e da un gioco spettacolare. Anche alla Roma, pur senza raggiungere la stessa vetta, Eriksson ha lasciato il segno, conquistando la Coppa Italia e sfiorando lo scudetto.

Il suo passaggio alla nazionale inglese, nel 2001, ha segnato un momento di svolta nella sua carriera. L'incarico, prestigioso e al tempo stesso carico di aspettative, ha portato Eriksson sotto i riflettori dei media di tutto il mondo. Nonostante i buoni risultati ottenuti, raggiungendo i quarti di finale in due Mondiali e in un Europeo, l'allenatore svedese non è riuscito a spezzare la maledizione che da decenni affliggeva la nazionale dei Tre Leoni.

Le polemiche, alimentate dalla stampa scandalistica, hanno spesso oscurato i suoi successi. Le relazioni sentimentali, le presunte trattative con altre squadre e le accuse di scarsa trasparenza hanno creato un alone di mistero attorno alla sua figura, contribuendo a costruire il mito di un personaggio controverso e affascinante.

Dopo l'esperienza inglese, Eriksson ha continuato a girare il mondo, allenando squadre in Messico, Cina e Costa d'Avorio, senza però replicare i successi del passato. La sua ultima esperienza in panchina risale al 2019, quando ha guidato la nazionale delle Filippine.

Oggi, lontano dai riflettori, Sven-Göran Eriksson si gode la meritata pensione, lasciando dietro di sé un'eredità complessa e affascinante. Un allenatore che ha saputo vincere, ma anche dividere, un personaggio che ha incarnato le luci e le ombre del mondo del calcio. La sua storia, fatta di trionfi, polemiche e un pizzico di mistero, continua ad appassionare gli appassionati di calcio di tutto il mondo. Che lo si ami o lo si odi, una cosa è certa: Sven-Göran Eriksson ha lasciato un segno indelebile nella storia del calcio.

La sua influenza sul gioco, in particolare in Inghilterra, è innegabile. Ha introdotto nuove tattiche e ha contribuito a modernizzare il calcio inglese. Anche se non ha portato a casa il tanto agognato trofeo con la nazionale, il suo impatto sul calcio inglese è stato profondo e duraturo.

Infine, la figura di Eriksson rimane un enigma, un personaggio complesso e sfaccettato, difficile da inquadrare in una definizione univoca. Un allenatore vincente, un uomo controverso, un'icona del calcio moderno. La sua storia, con i suoi alti e bassi, continua a far discutere e ad affascinare.