Nicola Gratteri. Un nome che evoca immagini di coraggio, di lotta incessante contro la 'ndrangheta, di una vita vissuta sotto la costante minaccia della morte. Da decenni, questo magistrato calabrese dedica la sua esistenza a smantellare le intricate reti del crimine organizzato, pagando il prezzo altissimo di una libertà limitata, di una vita blindata, perennemente sotto scorta. Ma perché la sua storia, la sua battaglia, dovrebbero interessarci così profondamente? Perché dovremmo ascoltarlo?

La risposta risiede nella profonda importanza del suo lavoro, nella sua incrollabile dedizione a un ideale di giustizia e legalità. Gratteri non si limita a perseguire i singoli criminali, ma si impegna a sradicare le radici stesse della 'ndrangheta, analizzandone i meccanismi economici e sociali, smascherandone la capacità di infiltrarsi nelle istituzioni e nel tessuto produttivo del paese. Il suo impegno va oltre la semplice repressione, puntando a una vera e propria rivoluzione culturale, a un cambiamento profondo di mentalità, soprattutto nelle giovani generazioni.

La vita sotto scorta è una condizione estrema, una rinuncia dolorosa alla normalità. Ogni giorno, Gratteri affronta la consapevolezza di essere un bersaglio, di vivere in un perenne stato di allerta. Questa scelta di vita, così radicale e coraggiosa, testimonia la sua profonda convinzione, la sua incrollabile fede nella possibilità di un futuro migliore, di una Calabria libera dalla morsa della criminalità.

Eppure, nonostante le difficoltà, le minacce, le intimidazioni, Gratteri non si arrende. Continua a parlare, a scrivere, a denunciare, a spiegare con lucidità e passione i meccanismi perversi della 'ndrangheta, la sua capacità di adattarsi e di proliferare. La sua voce, forte e chiara, si leva in un contesto spesso dominato dall'omertà e dalla paura, rompendo il silenzio e illuminando gli angoli più oscuri del potere criminale.

Ascoltare Gratteri significa comprendere la complessità del fenomeno mafioso, significa andare oltre gli stereotipi e le semplificazioni. Significa confrontarsi con una realtà scomoda, fatta di connivenze, di silenzi complici, di infiltrazioni silenziose. Significa capire come la 'ndrangheta non sia solo un problema calabrese, ma una piaga che affligge l'intero Paese, minacciandone la democrazia e lo sviluppo economico.

La sua lotta, dunque, non è solo la sua. È una battaglia che riguarda tutti noi, cittadini di un paese che aspira alla giustizia e alla legalità. Ascoltare Gratteri significa assumersi la responsabilità di contribuire a questo cambiamento, di rifiutare la cultura mafiosa, di promuovere i valori della legalità e della trasparenza.

Non possiamo permetterci di lasciare solo chi combatte in prima linea contro la criminalità organizzata. Dobbiamo sostenere chi, come Gratteri, rischia la vita per difendere i nostri diritti, per garantire un futuro migliore alle nuove generazioni.

Infine, ascoltare Gratteri significa anche imparare. Imparare a riconoscere i segnali della presenza mafiosa, a comprendere i meccanismi di infiltrazione nell'economia e nella politica. Significa acquisire gli strumenti per contrastare la cultura mafiosa, per promuovere la legalità e la partecipazione attiva dei cittadini alla vita pubblica. Solo così potremo costruire un futuro libero dalla paura e dalla violenza, un futuro in cui la giustizia e la legalità siano valori condivisi e irrinunciabili.