Nicola Gratteri. Un nome che evoca immagini di coraggio, di lotta incessante contro un nemico invisibile e radicato nel profondo del tessuto sociale: la 'Ndrangheta. La sua storia, più che una biografia, è un romanzo di impegno civile, un racconto di resistenza e di dedizione assoluta alla giustizia. Nato e cresciuto in Calabria, terra d'origine della mafia più potente al mondo, Gratteri ha vissuto in prima persona la prepotenza e l'oppressione criminale, scegliendo fin da giovane di combatterla dall'interno, indossando la toga di magistrato.

La sua non è una carriera qualunque. È un percorso in trincea, sotto scorta perenne da oltre trent'anni, privato della normalità e costantemente minacciato. Una vita blindata, fatta di rinunce e sacrifici, ma animata da una forza d'animo incrollabile e dalla consapevolezza di portare avanti una missione fondamentale per il futuro della sua terra e dell'intero Paese. Gratteri ha scelto di rimanere in Calabria, nonostante le innumerevoli offerte di trasferimento in luoghi più sicuri, perché la sua battaglia è qui, tra le montagne aspre e i silenzi omertosi che proteggono i segreti della 'Ndrangheta.

La sua strategia investigativa, innovativa e incisiva, si basa sulla conoscenza capillare del territorio, sulla meticolosa ricostruzione dei legami familiari e delle intricate dinamiche di potere che regolano l'organizzazione criminale. Gratteri ha compreso che per sconfiggere la 'Ndrangheta bisogna colpirla al cuore, attaccandone la struttura economica e finanziaria, svelando i suoi legami con la politica e l'imprenditoria collusa. Un lavoro certosino, fatto di intercettazioni, pedinamenti, analisi di flussi di denaro, che ha portato a risultati straordinari, culminati in maxiprocessi che hanno messo a nudo la vastità e la pervasività del fenomeno mafioso.

Il maxiprocesso “Rinascita Scott”, celebrato nel 2021, rappresenta l'apice della sua carriera. Oltre 350 imputati, accusati di associazione mafiosa, omicidio, estorsione, traffico di droga e riciclaggio di denaro. Un processo storico, che ha portato alla luce la ramificata rete di relazioni della 'Ndrangheta, svelando i suoi tentacoli che si estendono ben oltre i confini nazionali. Un colpo durissimo inferto all'organizzazione criminale, frutto di anni di indagini condotte con tenacia e determinazione.

Ma la lotta di Gratteri non si limita alla repressione giudiziaria. Il magistrato calabrese è impegnato anche sul fronte della sensibilizzazione e dell'educazione alla legalità, soprattutto tra i giovani. Incontra studenti, partecipa a dibattiti, scrive libri, con l'obiettivo di diffondere una cultura antimafia e di promuovere la consapevolezza del pericolo rappresentato dalla criminalità organizzata. Perché la vera battaglia contro la mafia, sostiene Gratteri, si vince formando coscienze libere e responsabili, capaci di ribellarsi all'oppressione e di scegliere la via della legalità.

La storia di Nicola Gratteri è un esempio di coraggio e di integrità morale. Un simbolo di speranza per una terra che anela alla liberazione dal giogo mafioso. La sua lotta, fatta di rischi e sacrifici, ci ricorda che la giustizia è un valore da difendere con ogni mezzo, che la legalità è un obiettivo da perseguire con costanza e determinazione, e che il silenzio, di fronte alla prepotenza criminale, è la peggiore delle complicità.

La sua figura, spesso controversa e oggetto di critiche, rimane un punto di riferimento per tutti coloro che credono nella possibilità di un futuro diverso per la Calabria e per l'Italia intera. Un futuro libero dalla mafia, fondato sulla giustizia, sulla legalità e sul rispetto dei diritti di tutti. Un futuro che, grazie all'impegno di uomini come Nicola Gratteri, sembra un po' meno lontano.