Bettino Craxi ad Hammamet: Il Film che (Non) Dovevi Vedere?
Amelio sceglie di concentrarsi sul lato umano di Craxi, interpretato magistralmente da Pierfrancesco Favino, mostrando un uomo malato e invecchiato, tormentato dai fantasmi del passato e dal peso delle accuse che lo hanno costretto all'esilio. Il regista evita accuratamente di dare giudizi espliciti, lasciando allo spettatore il compito di interpretare i fatti e formarsi una propria opinione. Questa scelta registica, seppur apprezzabile, ha contribuito ad alimentare le polemiche, soprattutto tra chi avrebbe preferito una narrazione più netta e meno ambigua.
La rappresentazione di Hammamet come un luogo di rifugio dorato, quasi un'oasi di pace lontana dalle tempeste giudiziarie italiane, ha suscitato critiche. Alcuni hanno accusato il film di edulcorare la realtà dell'esilio di Craxi, minimizzando l'aspetto della latitanza dalla giustizia italiana. Altri, invece, hanno apprezzato la scelta di focalizzarsi sulla dimensione umana e psicologica del personaggio, al di là delle vicende giudiziarie.
Oltre alla figura di Craxi, il film offre uno spaccato interessante dell'Italia di quegli anni, segnata da profondi cambiamenti politici e sociali. La caduta del Muro di Berlino, la fine della Guerra Fredda e l'avvento di Tangentopoli fanno da sfondo alla vicenda personale di Craxi, contribuendo a delineare un quadro complesso e affascinante di un'epoca cruciale per la storia del nostro paese.
"Hammamet" non è un semplice biopic, ma un'opera cinematografica che invita alla riflessione sul potere, sulla giustizia e sulla memoria. Un film che, a distanza di anni dalla sua uscita, continua a generare discussioni e a dividere l'opinione pubblica. Che lo si ami o lo si odi, "Hammamet" rimane un'opera importante per comprendere a pieno la figura di Bettino Craxi e il suo ruolo nella storia italiana.
Il successo del film, al di là delle polemiche, dimostra l'interesse ancora vivo per la figura di Craxi e per gli eventi che hanno segnato la fine della Prima Repubblica. Un interesse che va oltre la semplice curiosità morbosa e che testimonia la necessità di fare i conti con il nostro passato, per comprendere meglio il presente e costruire un futuro più consapevole.
Infine, la straordinaria interpretazione di Pierfrancesco Favino merita una menzione speciale. L'attore romano è riuscito a dare vita a un personaggio complesso e controverso, regalando al pubblico una performance indimenticabile che trascende la semplice imitazione fisica. Un'interpretazione che da sola vale la visione del film.